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"L'essere umano risanato sarà colui che, in un cammino progressivo, avrà riacquistato tutta intera la capacità e la libertà di amare."

Lettera al Corriere della Sera - 2
In risposta all'articolo L'omeopatia è un placebo: effetti collaterali inattesi, del Corriere della Sera del 28/11/2007

In riferimento all'articolo apparso in data odierna sul vostro giornale - “L'omeopatia è un placebo: effetti collaterali inattesi” - con la presente desidero esprimere tutto il mio disappunto per il modo con cui è stata trattata la notizia, pur desunta da un autorevolissima rivista medico-scientifica come Lancet.
Infatti, sia nell'articolo suddetto, a firma della sig.ra Margherita De Bac, sia nel commento intitolato “Le pillole del nulla” del sig. Giuseppe Remuzzi, si ravvisano evidenti, e giornalisticamente poco giustificabili, opinioni personali dei due autori, dalle quali è anche facilmente intuibile, però, la limitata conoscenza, per entrambi, dei più basilari principi metodologici dell'omeopatia e, conseguentemente, della realtà umana nella sua naturale complessità psicofisica.

Si rammenta, oltremodo, che il fine di qualsiasi studio clinico, e anche il suo iniziale valore, è semplicemente quello di tenere vivo e aperto il dibattito scientifico relativamente a questioni certamente delicate, e in parte ancora non pienamente comprese, come quelle che riguardano la salute umana, e che solo la libera comparazione dei dati emersi dallo studio al quale si fa riferimento nell'articolo con quelli provenienti da studi analoghi, antecedenti e/o futuri, potrà confutare o confermare con certezza quanto riportato quest'oggi su Lancet.
In definitiva, non posso che auspicare che il vostro giornale, in futuro, torni ad affrontare temi tanto delicati con la competenza e la serietà che gli si addicono, ma soprattutto, proprio alla luce di quanto appena espresso, abbandonando ogni altro intento che non sia quello, puramente giornalistico, di riportare la notizia, corredandola semmai di un contraddittorio pacato, e capace di tutelare, in senso realmente democratico, unicamente l'interesse dei pazienti.

Con i migliori saluti.
Dr. Francesco Candeloro
Medico Omeopata e docente in Omeopatia

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