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"L'essere umano risanato sarà colui che, in un cammino progressivo, avrà riacquistato tutta intera la capacità e la libertà di amare."

Omeopatia: saperne un po' di più
Articolo-intervista per la rivista on line paginemediche.it

Omeopatia: cos'è (un po' di storia)

L'omeopatia è un metodo di cura e prevenzione delle malattie, scoperto da C.F.S. Hahnemann agli albori del diciannovesimo secolo, che basa il suo principio terapeutico sulla legge di similitudine (similia similibus curantur) già individuata da Ippocrate all'origine dei primi tentativi di rendere comunque scientifico il pensiero medico, e opposta all'altra, comunemente impiegata dalla medicina tradizionale, che è la legge dei contrari o meglio degli opposti. In pratica Hahnemann, attraverso un lavoro certosino, riuscì ad osservare come sostanze di tutti e tre i regni della natura, quando somministrate a dosaggi sempre meno massicci, e addirittura estremamente diluite, erano in grado di curare non soltanto i quadri d'intossicazione provocati dalle stesse, ma anche quadri di malattia simili a questi, in quanto capaci, cioè, di assecondare, in ogni affezione, il naturale sforzo con cui l'organismo tende spontaneamente alla guarigione.

Omeopatia VS Allopatia (principali caratteristiche e differenze)

Le differenze tra omeopatia e allopatia sono facilmente comprensibili da quello fin qui detto: mentre l'allopatia - che comprende comunque anche alcune forme di omeopatia che utilizzano sostanze denominate complessi - mira ad opporsi ai sintomi della malattia attraverso l'utilizzazione per lo più di sostanze ad azione contraria a questi (antibiotici, antinfiammatori, antistaminici, ecc.) l'omeopatia in ogni affezione tratta sempre l'organismo come fosse una cosa sola di mente e corpo (terapia olistica) cercando di individuarne, e potenziarne, quelle naturali difese che mirano a ricondurlo alla guarigione, senza dunque sopprimere i sintomi, che significa approfondirne la loro localizzazione, ma facendoli scomparire come effetto del ritrovato e precedente equilibrio psicofisico della persona.

Omeopatia in gravidanza e in pediatria

Proprio perché i rimedi, quando sapientemente preparati e utilizzati, non aggiungono niente all'organismo malato, ma solo ne stimolano le sue difese, ben si capisce come l'omeopatia è la terapia più indicata in due momenti delicati dell'esistenza umana, e cioè la gravidanza, dove è necessario assicurare il miglior comfort alla gestante e al nascituro, senza interferire con i processi di scambio che garantiscono il corretto accrescimento in utero del feto, e l'età infantile, dai primi momenti fino a quella adolescenziale, dove l'omeopatia si rivela sempre gradita e prontamente efficace, perché agisce su organismi ancora poco intaccati da influenze esterne e nocive.

Automedicazione responsabile

La complessità dell'individuo, la particolare novità di somministrazione di rimedi, tra i più tossici tuttavia in natura, per un organismo anche strutturalmente resistente come quello umano, non raccomandano il ricorso autonomo ad una terapia che ha poco a che fare con quella tradizionale, alla maggior parte di noi più consona e conosciuta. Più che all'automedicazione sarebbe dunque opportuno rivolgersi, per disturbi solo apparentemente banali, ma comunque di per se stessi tendenti all'autoguarigione, alla supervisione di un farmacista conoscitore delle differenze tra la metodica allopatica e quella omeopatica e, nell'ambito di questa, delle principali indicazioni di alcuni rimedi, cercando sempre, appena possibile, di individuare una persona medica di riferimento che ci introduca con sapienza e semplicità alla conoscenza, attraverso l'omeopatia, di noi stessi e della nostra naturale complessità che, se si ammala, può risultare essere, proprio per questo motivo, particolarmente delicata da curare.

Informazioni supplementari

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