L’Omeopatia ai tempi di Internet
Comunicato stampa pubblicato su comunicati-stampa.net
Come ogni anno, giunti alla sua conclusione, è utile tracciare un bilancio sull’Omeopatia e, più in generale, sulla medicina tutta, sperando di riuscire ad offrire una guida che possa accompagnare i nostri pazienti tra le tante offerte di salute, certamente moltiplicatesi da quando è possibile rivolgersi a Internet anche per avere indicazioni e pareri sui disturbi sofferti, e le possibili soluzioni terapeutiche agli stessi.
Fino a non molti anni fa, infatti, ognuno di noi, in presenza di un nuovo sintomo, o di una nuova malattia, aveva fondamentalmente due possibilità: rivolgersi alla medicina tradizionale, per lo più attraverso i suoi rappresentati del SSN, oppure orientarsi verso forme alternative di cura, tra le quali l’Omeopatia era, ed è tuttora, sicuramente la più rappresentativa tra queste.
Da diversi anni, però, si è aggiunto un terzo soggetto di ricerca, che per la sua facile accessibilità ha finito ben presto per sopravanzare gli altri due, e convincere i nostri pazienti che, in molti casi, il “fai da te” possa essere la modalità di risoluzione più efficace, oltreché più facile da conseguire.
E così oggi su Internet, e Google nello specifico, ad ogni disturbo o malattia, dopo una breve descrizione dello stesso - che finisce quasi sempre per tratteggiare comunque esiti nefasti - ecco subito l’offerta di prodotti e integratori di facile reperibilità, che promettono soluzioni rapide, e molto spesso anche prive di possibili effetti collaterali.
Tutto ciò ha finito per ledere ulteriormente quel rapporto medico-paziente, che in realtà si era già incrinato per l’espandersi a dismisura di terapie ufficiali sempre più parcellari o sintomatiche, che poco rispetto hanno per la realtà umana, la sua complessità, e i buoni principi di una vita sana che, già di per sé stessa, sarebbe invece un ottimo baluardo a molte patologie, e alla loro inevitabile progressione.
E questa frattura tra medici e pazienti di certo non è stata risanata da Internet e il “fai da te”, che anzi hanno solo finito per aumentare la confusione e il disordine - anche esistenziale - tra i tanti pazienti, che a Google si rivolgono come fosse un medico con infinite conoscenze e specializzazioni.
L’Omeopatia, invece, rimettendo al centro il paziente, a partire dalla sua costituzione, dalla maniera tutta personale di manifestare disturbi e malattie - proprio come effetto della individualità costituzionale - e ancora, per effetto della sua visione della malattia, intesa come conseguenza non solo di virus, batteri o altri agenti patogeni, ma in primis della rottura di un equilibrio - fragile - dell’organismo, del quale sono origine abitudini errate, stress, dispiaceri e traumatismi, non solo fisici, e ripetuti nel tempo, l’Omeopatia, dicevamo, proprio in virtù di tutto questo, si pone come il ponte ideale per ricostituire il rapporto medico-paziente, senza escludere le tante indicazioni della medicina ufficiale, e l’utilità, a volte, di integrare opportunamente la nostra dieta con prodotti adeguati, sì, ma, proprio per quanto appena detto, certo mai risolutivi.
Tuttavia anche l’Omeopatia è diventata ormai un prodotto di largo consumo per una sua supposta facile accessibilità, che ha finito però per snaturarla, e riportarla a quella visione parcellare della persona, che non ne rispetta invece la sua complessa dinamica esistenziale, e quindi la vera finalità della medicina omeopatica, che non è quella di trattare i singoli disturbi o le singole patologie, proprio come fanno la medicina ufficiale e quella “fai da te”, ma di sostenere lo sforzo di tutto l’organismo per riportarsi sempre alla migliore guarigione possibile, rallentando in questa maniera l’evoluzione patogena di ogni individuo, che da subito è insita nella sua costituzione.
L’auspicio allora per il nuovo anno è che medicina ufficiale e alternativa tornino a dialogare di più per il bene dei nostri pazienti, e di una nobile arte, che (ri)torni così a farsi ippocratica, e che possa parlare, attraverso i migliori tra noi medici - e quindi pienamente ippocratici - tramite tutti gli strumenti possibili, compreso Internet e Google, che così sia usato solo come strumento per conoscersi meglio, e non per propagandare cure e terapie di facile accessibilità, e che promettano risultati eccellenti sempre con il minimo impegno.
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